Si possono miscelare tra loro i fiori di Bach e i fiori australiani?
Durante i miei corsi e seminari di floriterapia, una delle domande più comuni che mi sento rivolgere dai partecipanti riguarda l’abbinamento tra rimedi floreali di repertori diversi. Il problema non si pone quando si tratta di unire nella stessa composizione i fiori di Bach e i fiori californiani, visto che il metodo di preparazione della miscela e i dosaggi sono gli stessi, così come le modalità di assunzione (4 gocce 4 volte al giorno).
I dubbi riguardano invece le modalità di associazione tra fiori di Bach e fiori australiani, che hanno una diversa regola di diluizione (7 gocce dalla stock bottle, da versare nella boccetta con acqua e brandy) e di assunzione (7 gocce mattina e sera). Cosa fare allora, quando è necessario abbinare fiori dei diversi repertori? Ian White, nei suoi primi corsi in Italia, raccomandava di rispettare le rispettive regole di preparazione e assunzione, e quindi di assumere separatamente i rimedi australiani nel loro specifico dosaggio.
Waratah
Nell’esperienza pratica, questo ha spesso creato problemi e un po’ di confusione nelle persone, che si sono trovate a dover gestire due diverse combinazioni di rimedi e relativi orari di assunzione. In particolare per molti genitori può diventare un problema dare i fiori tante volte al giorno ai bambini impegnati con la scuola; molte persone anziane rischiano di “pasticciare” con le diverse boccette, per non parlare della scomodità di chi viaggia tra casa e lavoro e non può sempre seguire scrupolosamente le regole.
Proprio per ovviare a queste difficoltà, fin dall’inizio ho provato ad associare i fiori dei diversi repertori per valutarne l’efficacia, e la mia sperimentazione è stata del tutto positiva. L’esperienza accumulata in tanti anni mi permette ora di dire che i fiori di Bach e i fiori australiani sono perfettamente compatibili quando abbinati tra loro, “lavorano” insieme in perfetta sinergia e l’efficacia è dimostrata dalla risposta positiva e dagli ottimi risultati riferiti dalle persone che li assumono, perfettamente sovrapponibili a quelli di chi li assume separatamente.
Generalmente mi oriento in questo modo: se nella composizione i fiori australiani sono in maggioranza rispetto ai Bach, utilizzo per tutti la regola delle 7 gocce secondo le indicazioni di Ian White; altrimenti, li associo tutti secondo il “metodo Bach” classico di preparazione e assunzione. Negli ultimi corsi tenuti in Italia, Ian White ha del resto espresso un parere molto più elastico sugli abbinamenti tra i repertori floreali, ammettendo la compatibilità e l’efficacia degli Australian Bush Flowers quando vengono miscelati assieme ai fiori di Bach.
Esperta in terapie naturali e tecniche di rilassamento, sono specializzata in floriterapia clinica e in questo campo fin dagli anni 80 svolgo attività di divulgazione, ricerca, formazione
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