Maria Elisa Campanini
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Bruxismo, curarlo con la floriterapia

Bruxismo, le cause psicologiche e le possibilità terapeutiche offerte dalla floriterapia

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Il bruxismo è un disturbo molto comune di prevalente origine psicosomatica, che si manifesta con l’abitudine di digrignare i denti durante il sonno. Chi ne soffre, tende involontariamente a serrare le mascelle contraendo i muscoli della masticazione, e a sfregare le arcate dentarie con conseguente rischio di abrasione e usura dei denti. Il fenomeno di per sé è di breve durata ma tende a ripetersi spesso durante la notte (specialmente nella seconda fase del sonno e talvolta nella fase REM), provocando sintomi fastidiosi come mal di testa al risveglio, dolore alle articolazioni temporo-mandibolari, ai muscoli del collo e delle spalle.

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Le cause del bruxismo, al di là di eventuali problemi di malocclusione, sono in genere attribuite a stati di tensione emotiva, ansia, stress, frustrazione, rabbia o aggressività inespresse a livello conscio. In questa ottica, chi durante il giorno tende ad esercitare un forte controllo sulla propria emotività e rimuove sentimenti di rabbia, collera, irritazione, o rancore (il classico “stringere i denti” per non esplodere), può sfogare la tensione nervosa durante la notte, quando le difese psichiche si allentano e la carica aggressiva viene “liberata” attraverso il digrignamento. I denti, a livello simbolico, hanno infatti una valenza aggressiva, rimandano al mordere, al competere, colpire, combattere, azzannare, attaccare o difendersi da un attacco; pensiamo agli animali, che “mostrano i denti” per ribadire il predominio del loro territorio o la supremazia sugli avversari.

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Chi digrigna i denti nel sonno può dunque manifestare una “scarica” di emotività trattenuta o non affrontata a livello cosciente nella vita diurna. In certi casi si tratta di rabbia autodiretta, risentimento, frustrazione per aver subito un’ingiustizia; di ansia, angoscia e pressioni del mondo esterno difficili da gestire; di stati di forte stress o sindrome da burn-out; oppure, se il problema persiste nel tempo, può riguardare persone eccessivamente competitive, aggressive o iperattive. Per qualcuno il bruxismo potrebbe essere visto come una compensazione a uno stato di sottomissione, remissività o arrendevolezza di fronte a situazioni di vita sgradite e subite con rassegnazione, senza la capacità di ribellarsi.

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                           Red Grevillea

La floriterapia ci offre alcune essenze molto efficaci nel trattamento di questo disturbo fastidioso e spesso sottovalutato, da considerare in realtà come una “richiesta di aiuto” dell’organismo tormentato da un evidente disagio emotivo.

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Red Grevillea è senza dubbio un rimedio elettivo per i problemi di bruxismo. Questo fiore australiano, dalla forma simile a un ragnetto rosso (da cui il soprannome di Red Spider Flower) svolge la sua azione energetica sull’articolazione temporo-mandibolare e aiuta a diminuire la tensione, l’insoddisfazione e la frustrazione trattenuti e somatizzati nell’atto del digrignamento. Permette inoltre di sbloccare le risorse interiori, la forza reattiva e la capacità di trovare soluzioni alternative quando si è intrappolati in situazioni difficili, trasformando la rabbia in una nuova energia creativa.

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                             Cherry Plum

Dagger Hakea “lavora” invece sulla rabbia tenuta dentro e rimuginata in modo quasi masochistico, sentimento spesso associato alla contrazione notturna delle mandibole, mentre Mountain Devil (così come il fiore di Bach Holly) permette di diminuire le pulsioni aggressive.

Un’essenza indispensabile per calmare l’ansia, l’angoscia e l’ipercontrollo di chi trattiene la manifestazione delle proprie emozioni è costituita da Cherry Plum, il fiore di Bach dalla profonda azione rilassante e rasserenante sul corpo e sulla mente, da associare ad Agrimony quando il disagio interiore è rimosso, non affrontato o mascherato da un atteggiamento apparentemente sdrammatizzante.

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Se il bruxismo si manifesta in momenti di forte stress, magari per problemi di sovraccarico lavorativo che provocano una pressione insopportabile, l’aiuto migliore è offerto da Alpine Mint Bush, un rimedio australiano dall’azione rigenerante, utilissimo anche per prevenire il pericolo del burn-out.

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Crowea

                           Crowea

La sua associazione con Crowea si dimostra di grande utilità per sciogliere la tensione nervosa e l’ansia di fondo somatizzate sui muscoli del collo e delle spalle, mentre Black Eyed Susan è in grado di calmare l’iperattività, l’agitazione e l’irrequietezza.

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Non va poi dimenticata l’utilità di Centaury, il fiore di Bach indicato quando la tendenza a “stringere i denti” è legata a un’eccessiva disponibilità, accondiscendenza e incapacità di sottrarsi alle richieste esterne, fonte di malessere inespresso ma “sfogato” a livello psicosomatico con il digrignamento notturno.

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