La medicina psicosomatica tenta di comprendere la relazione tra disagio psicologico e disturbo somatico, di portare alla luce le radici del malessere e di interpretare il linguaggio simbolico e metaforico degli organi. Il nostro corpo ci “parla”, ma lo fa a modo suo, attraverso segnali sottili, inizialmente quasi impercettibili e poi via via più forti e “gridati”, cercando di richiamare la nostra attenzione sulla sofferenza interiore inascoltata, che é la reale causa scatenante di malesseri, dolori e malattie.
Ogni parte del nostro corpo ha una sua specifica funzione, che si integra in modo complementare con la globalità del nostro sistema corpo-mente. Se si riesce a mettere in relazione il significato profondo del sintomo con il significato simbolico dell’organo colpito, sarà più facile arrivare alla causa del nostro malessere.
Un concetto fondamentale in medicina psicosomatica è quello di dimensione d’organo, cioè la predisposizione che ogni persona ha nel somatizzare un sintomo con uno o più organi. Si tratta dell’organo o dell’apparato con cui più facilmente ci “esprimiamo” quando manifestiamo un disturbo a livello somatico.
I disturbi psicosomatici possono colpire i diversi organi e apparati del nostro corpo, che assumono un significato simbolico secondo la loro funzione.
I disturbi dell’apparato muscolo-scheletrico ci “parlano” di disagi legati al sostegno, alla flessibilità, alla rigidità, alla capacità di “portare pesi”, alla libertà di movimento, di indipendenza o di autonomia.
La pelle manifesta problemi legati al contatto, alla comunicazione, all’espressione emotiva, alle relazioni, comportandosi come una “tela” su cui si dipingono le emozioni più profonde (tra cui rabbia, irritazione, rifiuto, senso di ingustizia, aggressività repressa) o stati di stress.
L’apparato respiratorio può raccontare dei problemi che si vivono nell’ambiente familiare o lavorativo e dei conflitti, disagi, dolori o frustrazioni che vi si “respirano”; del bisogno o della mancanza, metaforici, di spazio e di “aria”, di indipendenza o di autonomia.
L’apparato digerente rappresenta il nostro modo di “digerire” e “mandare giù” esperienze o situazioni esistenziali, di assimilarle o eliminarle; la capacità di gestire la rabbia e l’aggressività; di “trattenere” e di lasciare andare; di vivere paure e insicurezze.
L’apparato cardiocircolatorio esprime la capacità di gestione dei nostri affetti più profondi, degli istinti e delle emozioni, la capacità di dare e ricevere amore; di permettere la libera “circolazione” della gioia, delle passioni, dell’amore nella nostra vita.
L’apparato urinario può manifestare problemi legati al contatto, alla comunicazione, a conflitti interpersonali o a paure profonde, mentre l’apparato genitale esprime spesso conflitti legati alla sessualità, ai rapporti di coppia, a rabbia, collera, frustrazioni o aggeressività represse.
Il sistema immunitario può segnalare stati di “conflitto” somatizzati nel corpo come allergie, infezioni o infiammazioni; il tentativo simbolico di “combattere” ambienti o situazioni vissuti come pericolosi o problematici.
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