Secondo gli orientamenti dell’approccio psicosomatico alla salute, nessuna malattia è casuale, ma si sviluppa in diretto rapporto con le esperienze di vita di ogni persona. Il nostro corpo ci “parla” attraverso malesseri e disturbi che sono spesso la manifestazione fisica di stress, sofferenze, dolori, conflitti, fragilità, disagi psicologici o stati d’animo disarmonici.
Che il legame tra mente e corpo sia assoluto e inscindibile é il concetto fondamentale di tutte le più antiche teorie mediche e filosofiche orientali, dalla medicina energetica cinese a quella tibetana, dall’Ayurveda allo Yoga allo Zen. Anche in occidente grandi uomini come Ippocrate, Paracelso, Hahnemann, Steiner hanno affermato, in epoche diverse, gli stessi principi di unità tra spirito, mente e corpo, la stessa visione olistica dell’uomo come una totalità di parti in armonia, realtà unica e irripetibile il cui perfetto equilibrio corrisponde alla piena salute, al benessere, alla serenità.
Un uomo malato va considerato come una personalità che soffre nella sua interezza, in qualsiasi punto sia localizzata la sua malattia; mentre la guarigione non consiste nella semplice eliminazione del sintomo, ma nel ristabilimento dell’equilibrio psicofisico. Infatti, se non viene rimossa la causa psicologica profonda, ansie, tensioni, paure continueranno a incanalarsi verso il corpo prendendo come bersaglio l’uno o l’altro organo, con malattie che in realtà sono da interpretare come messaggi, segnali d’allarme, spie del disagio interiore che ne rappresenta l’origine. La malattia giunge per segnalarci un nostro errato comportamento: nell’alimentazione, nelle abitudini o nello stile di vita, nel modo di pensare o di gestire le proprie forze, le emozioni e gli affetti. La malattia può addirittura rappresentare un “vantaggio”, un modo per difendersi dalle richieste, dalle pretese, dalle intrusioni o dall’aggressività degli altri; oppure un inconscio bisogno o tentativo di richiamare la presenza, le cure o l’attenzione altrui, di venire accuditi o coccolati (dal momento che, di fronte ad un malato, tutti tendono generalmente a mostrarsi più disponibili, affettuosi o tolleranti).
La comprensione del significato simbolico nascosto nelle varie patologie può aiutare a diventare consapevoli degli atteggiamenti mentali sbagliati (a volte dissonanti e spesso disarmonici) che ne stanno alla base.
Attraverso una consulenza ad approccio psicosomatico è possibile iniziare a interpretare il “linguaggio” della malattia, a riflettere sul suo significato emotivo, a prenderne coscienza e a rielaborare il disagio personale. La collaborazione tra il medico e lo psicologo psicosomatista aiuta il paziente a “dare un senso” al suo disturbo, all’interno del suo contesto di vita.
In questa ottica la floriterapia, per la sua azione elettiva di riarmonizzazione dello stato emozionale, si dimostra un supporto fondamentale al trattamento dei disturbi psicosomatici, svolgendo anche un’efficace azione preventiva. Grazie alla loro capacità di riequilibrare in modo dolce, sottile ma molto profondo i disagi e le sofferenze interiori, i rimedi floreali possono infatti integrarsi efficacemente a tutte le terapie (tradizionali o complementari) delle principali malattie funzionali e lavorare in sinergia con esse, in una prospettiva di cura psicosomatica, “globale” e olistica della persona.
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