
L’ansia è un meccanismo fisiologico di “allarme” la cui funzione é quella di proteggerci da situazioni potenzialmente minacciose, avvertirci dell’imminenza di un pericolo o prepararci ad affrontare un evento atteso. Un certo grado di ansia, in questi casi, é assolutamente naturale e utile per attivare la forza e la lucidità necessarie a far fronte al pericolo o alla difficoltà da affrontare. Pensiamo, per esempio, all’apprensione che precede l’attesa di un esame, in cui é “normale” sentirsi tesi, agitati o preoccupati. Se l’ansia non supera certi livelli, serve a mobilitare le nostre risorse per affrontare le prove con la necessaria energia.
Capita però, a volte, che l’ansia sia fuori controllo e la persona si senta oppressa da sentimenti di paura, inquietudine o angoscia a livelli eccessivi, anche senza motivo apparente. In tali situazioni, l’ansia può raggiungere un’intensità e una frequenza tali da provocare un forte disagio, una sofferenza o una preoccupazione costanti, al punto da influenzare negativamente le normali attività quotidiane e lavorative e la vita relazionale; si può allora parlare di disturbo ansioso come stato patologico.
Ansia generalizzata, fobia sociale, attacchi di panico, agorafobia, fobie, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbo post-traumatico da stress sono disturbi ansiosi molto comuni e frequenti.
I sintomi ansiosi comprendono una varietà di disagi, come preoccupazione e apprensione eccessive riguardo ai vari ambiti della vita (lavoro, studio, famiglia, relazioni, salute, risorse economiche), senso di inadeguatezza, paura e angoscia, panico, irrequietezza, irritabilità, insonnia, incapacità di rilassarsi, problemi di concentrazione, spesso accompagnati da sintomi fisici come tachicardia, nausea, dispnea, vertigini, tensioni muscolari o disturbi gastrointestinali.
L’attacco di panico é una crisi improvvisa e inaspettata di paura e terrore incontrollabili, generalmente di breve durata (circa dieci minuti) ma accompagnati da un senso di catastrofe imminente, paura di svenire o di morire, sensazione di perdere il controllo o di impazzire, e da sintomi fisici come palpitazioni, tremori, sudorazione, nausea, vertigini, senso di soffocamento, confusione o straniamento dalla realtà.
Il panico può presentarsi come episodio unico, lasciando però, in questo caso, una sensazione di grande angoscia e la persistente paura che possa ripresentarsi. Quando invece gli attacchi di panico diventano ricorrenti e arrivano a influenzare pesantemente la vita quotidiana e il comportamento, si parla di disturbo di panico. Chi ne soffre vive uno stato di profondo disagio, teme il presentarsi di un nuovo attacco e vive una grande preoccupazione per le sue conseguenze (come avere una malattia mentale o un disturbo cardiaco); tende a scoraggiarsi, a temere per la propria salute, modifica il suo comportamento e sviluppa condotte di evitamento di luoghi o situazioni associate agli attacchi.
In presenza di disturbi ansiosi e attacchi di panico, un percorso di sostegno psicologico può essere molto utile per inquadrare la situazione personale, riflettere e “dare un senso” al disagio, mettere in moto le risorse interiori per trovare una soluzione e avviare un cambiamento. Un parallelo lavoro con la floriterapia (fiori di Bach, australiani, californiani) permette di riequilibrare le emozioni negative e sviluppare consapevolezza e capacità di trasformazione.
L’apprendimento del training autogeno può essere di grande aiuto in caso di ansia, tensione, inquietudine, nervosismo, irrequietezza e conseguenti manifestazioni psicosomatiche, con benefici effetti di rilassamento, distensione e calma mentale.
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