Arrivano spesso su questo sito richieste di informazioni sull’uso delle essenze floreali, in particolare sulla preparazione delle miscele e sulla possibilità di combinare insieme rimedi di repertori diversi. Per chiarire molti legittimi dubbi, rispondo qui alle domande più frequenti.
Come posso preparare una miscela di fiori di Bach? E di fiori californiani?
I fiori di Bach e i fiori californiani hanno le stesse modalità di preparazione e gli stessi dosaggi. Che si tratti di un singolo rimedio o di una combinazione di più essenze, si versano 2 gocce di ciascuno nella boccettina di diluizione, aggiungendo 2 cucchiaini di brandy come conservante e acqua minerale naturale (la proporzione è di circa 1/3 e 2/3) e facendo attenzione a non superare il collo del flaconcino perché non trabocchi.
Quando e con quale frequenza si devono assumere i rimedi?
Il dosaggio per i fiori di Bach e i californiani è di 4 gocce 4 volte al giorno, da distribuire nell’arco della giornata: un comodo schema-tipo potrebbe essere: al risveglio, metà mattina, metà pomeriggio, prima di dormire. E’ importante tenere “fisse” la prima e l’ultima assunzione della giornata, le altre possono essere suddivise secondo le necessità o gli impegni personali, cercando comunque di mantenere un po’ di distanza tra un’assunzione e l’altra. I fiori australiani vanno invece assunti nel dosaggio di 7 gocce, mattina e sera.
Perché i fiori australiani hanno un diverso dosaggio?
Gli Australian Bush Flowers si preparano e si assumono in quantità leggermente diverse. Nella preparazione si versano 7 gocce di ciascun rimedio nella boccettina di diluizione e il dosaggio è di 7 gocce mattina e sera. Ian White, che ha scoperto e diffuso i fiori australiani, afferma che questi rimedi hanno un’impronta energetica molto intensa e le 7 gocce mattina e sera “coprono” un arco di tempo di circa 12 ore.
Qual è l’acqua più adatta per la diluizione?
Per preparare le miscele non si deve mai usare acqua del rubinetto (può contenere cloro o tracce di sostanze chimiche) né acqua distillata, che è un elemento “morto”. Va utilizzata invece una buona acqua minerale naturale, possibilmente di alta montagna e in bottiglia di vetro.
Entro quanto tempo va consumata una miscela dopo averla preparata?
Il contenuto della boccetta personale va consumato entro 1 o 2 mesi dalla preparazione. Si consiglia di conservarlo a temperatura ambiente e possibilmente lontano da radiazioni elettromagnetiche.
I fiori di diversi repertori si possono associare tra loro?
Fiori di Bach, californiani e australiani si possono tranquillamente associare tra loro, e lavorano bene in perfetta sinergia. Se all’inizio Ian White raccomandava di usare i fiori australiani separatamente dagli altri rimedi, ora questa divisione non è più praticata: anni di esperienza con i diversi repertori di fiori hanno infatti permesso di osservare un’ottima efficacia anche nelle preparazioni composte.
In questo caso, come comportarsi con i diversi dosaggi?
Dovendo associare fiori di Bach, australiani e californiani, la prassi più diffusa è quella di miscelare nella stessa boccetta 4 gocce di ciascun rimedio, da assumere 4 volte al giorno. Se a prevalere numericamente sono i fiori australiani si può seguire l’indicazione di 7 gocce per ogni rimedio, da assumere nel dosaggio di 7×2.
Perché si usa il brandy come conservante?
I rimedi floreali non devono entrare in contatto con sostanze chimiche o conservanti di sintesi che ne invaliderebbero l’efficacia. Per favorirne la conservazione viene quindi utilizzato il brandy come conservante naturale (ma è anche possibile utilizzare cognac o grappa). E’ stato il dottor Bach a lasciare queste precise istruzioni: egli infatti aveva scelto il brandy proprio perché ricavato dalla vite (il rimedio Vine) e invecchiato in botti di rovere (il rimedio Oak).
Come fare se i bambini non gradiscono il sapore del brandy, o se per motivi di salute non si possono assumere alcolici nemmeno in dosi infinitesimali?
Chi, per motivi di gradimento personale o di salute, non potesse assumere sostanze alcoliche anche in minimi dosaggi (come, per esempio, gli ex alcolisti) può utilizzare come conservante l’aceto di mele o la glicerina vegetale. In alternativa si possono diluire i rimedi solo con l’acqua, con l’avvertenza di ripetere la preparazione ogni 5 o 6 giorni.
Quanti fiori si possono usare nella stessa preparazione?
In genere consiglio di non combinare troppi fiori tra loro: meglio non superare le 5 o 6 essenze (salvo specifiche indicazioni di un terapeuta), per poterne valutare più chiaramente gli effetti nel tempo. Leggendo la descrizione dei fiori, spesso ci si “riconosce” in quasi tutte e si vorrebbe provarne un gran numero. In realtà di solito basta fare una “gerarchia” dei problemi che ci sembrano più urgenti da risolvere e scegliere le essenze corrispondenti. In seguito, dopo aver finito la prima miscela, si potrà variare la formula sostituendo i rimedi che non servono più con altri corrispondenti a nuovi stati d’animo che si desidera riequilibrare.
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