I fiori di Bach sono soluzioni acquose preparate per esposizione solare o bollitura delle corolle e successiva diluizione in acqua naturale e brandy. Niente di più semplice, in apparenza. Eppure questo liquido racchiude in sé tutta la forza energetica del fiore raccolto al momento della massima fioritura (e quindi della sua maggiore potenza vibrazionale) trasmettendola, per risonanza, a chi assume le essenze floreali. Ogni volta che prendiamo le gocce, è come se ricevessimo una sorta di “informazione” positiva (la “virtù” guaritrice del fiore), che il nostro organismo a poco a poco assimila e memorizza a livello cellulare.
A differenza dei farmaci chimici i fiori di Bach non combattono né sopprimono un sintomo, ma agiscono sbloccando l’energia del paziente con progressione e gradualità, avviando un naturale processo di risanamento e trasformazione.
Ogni essenza corrisponde a un preciso stato psicologico e cura numerosi sintomi psicofisici. La scelta dei rimedi avviene secondo un criterio di corrispondenza e analogia tra il quadro patologico presentato dal paziente e il campo d’azione del fiore scelto. E le essenze, combinate tra loro secondo la necessità individuale, agiscono in sinergia in modo da coprire tutto l’insieme dei sintomi. Non esiste un rimedio standard adatto a ogni persona: infatti, uno stesso problema in soggetti diversi può dare reazioni totalmente differenti. Bisogna perciò indagare con cura nella personalità del paziente per scoprirne lo stato d’animo disarmonico e la causa che l’ha originato, individuando poi i rimedi necessari alla guarigione.
Come assumerli
I fiori di Bach, nella diluizione comunemente chiamata “stock” o concentrata, sono reperibili già pronti in farmacia o in erboristeria. In genere non si assumono puri ma diluiti, secondo le seguenti modalità:
1.versare da 2 gocce del rimedio o dei rimedi scelti in una boccetta con contagocce da 30 ml.
2.aggiungere 2 cucchiaini di brandy come conservante
3.riempire con acqua minerale naturale, facendo attenzione a non superare il collo del flaconcino perché non trabocchi.
Per la preparazione non si deve mai usare acqua del rubinetto (può contenere cloro o tracce di sostanze chimiche) né acqua distillata, che è un elemento “morto”. Va utilizzata invece una buona acqua minerale naturale, possibilmente di alta montagna e in bottiglia di vetro.
Il dosaggio è di 4 gocce sublinguali 4 volte al giorno, di cui la prima volta al mattino e l’ultima prima di dormire (un comodo schema-tipo potrebbe essere: al risveglio, a metà mattina, a metà pomeriggio e alla sera prima di dormire).
Un metodo alternativo di assunzione dei fiori è quello di versare le gocce del rimedio o dei rimedi stock in un bicchiere d’acqua, da bere a sorsi durante la giornata. Questo metodo è spesso utilizzato quando ci si trova ad affrontare un problema momentaneo di breve durata.
E’ bene ricordare che i bambini possono non gradire il leggero sapore di brandy della miscela: si possono allora versare le gocce nel biberon del bebé, oppure diluirle in acqua, latte, camomilla, spremuta o succo di frutta.
Si consiglia di non combinare troppi fiori tra loro: meglio non superare le 5 o 6 essenze, per non diminuirne l’efficacia e per poterne valutare più chiaramente gli effetti nel tempo. Leggendo la descrizione dei fiori, spesso ci si riconosce in quasi tutte e si vorrebbe provare un gran numero di essenze. In realtà di solito basta fare una gerarchia dei problemi che ci sembrano più urgenti da risolvere e scegliere le essenze corrispondenti. In seguito, dopo aver finito la prima miscela, si potrà variare la formula sostituendo i rimedi che non servono più con altri corrispondenti a nuovi stati d’animo che si desidera riequilibrare.
Gli effetti
L’effetto della cura con i fiori non è quasi mai improvviso o immediato, ma “dolce”, sottile e graduale. La risposta al trattamento è del tutto individuale: certe persone reagiscono presto, anche dopo due o tre giorni, altri hanno invece bisogno di più tempo. In genere però, se sono stati scelti i fiori giusti, entro una settimana o al massimo una decina di giorni si avverte che qualcosa “dentro” è cambiato, come se i problemi a poco a poco si alleggerissero e lasciassero spazio a una maggiore serenità. Spesso si diventa più consapevoli delle proprie priorità, di quello che si vuole veramente nella vita o semplicemente si avverte una maggiore forza, fiducia o sicurezza interiore.
Se il problema di base è semplice o di origine recente spesso bastano poche settimane di cura per sentirsi di nuovo in equilibrio. Per disagi più complessi o di vecchia data possono rendersi necessari tempi più lunghi (anche alcuni mesi) in relazione alla risposta personale, alla gravità della situazione o alle circostanze familiari o professionali che possono favorire o ostacolare l’azione dei rimedi.
Può capitare, qualche volta, che la cura non dia i risultati attesi. Occorre allora rivedere le problematiche personali, riflettere sulle emozioni coinvolte e scegliere un fiore (o più fiori) il cui campo d’azione coincida con lo stato d’animo disarmonico, magari modificando la miscela. A volte i problemi sono molto profondi o “antichi” e necessitano di tempi di cura più lunghi, oppure può presentarsi una resistenza inconscia al trattamento; ma è comunque sempre opportuno ricordare che i rimedi floreali non sono una “bacchetta magica” e in caso di patologie importanti occorre rivolgersi a uno specialista.
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