Maria Elisa Campanini
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Dipendenza da cibo

Per tante persone, mangiare è un’irresistibile fonte di piacere e soddisfazione in grado di  consolare dalle frustrazioni, dalla solitudine e dallo stress della vita quotidiana, al punto da costituire una vera e propria dipendenza. Il cibo rischia così di trasformarsi in una sorta di “droga”, non percepita come pericolosa e difficile da controllare, anche perché facilmente reperibile e sempre a portata di mano. Basta infatti aprire il frigorifero o la dispensa della cucina per appagare immediatamente la “voglia di coccole” o di rassicurazione spesso nascosta dietro la fame nervosa.

Il problema è inoltre spesso associato a stati di insicurezza, fragilità di carattere e scarsa fiducia in se stessi, che rendono più difficile prendere coscienza della situazione e decidere di cambiare. Un grande aiuto per combattere la dipendenza da cibo e ridurre la tendenza a comportamenti alimentari squilibrati e compulsivi è offerto da Monga Waratah, un rimedio floreale molto utilizzato in Australia come supporto ai trattamenti contro le dipendenze di qualunque tipo – fumo, alcool, cibo o droghe – e come accompagnamento ai regimi alimentari dimagranti. Utilissimo per chi è schiavo del cibo, per chi beve troppo o cerca appagamento nel fumo o in sostanze euforizzanti, questo rimedio aiuta a diventare più consapevoli dei propri comportamenti e rafforza la volontà e la determinazione a cambiare le cose. Per la sua capacità di rafforzare l’autonomia e la forza di carattere, Monga Waratah si dimostra un ottimo sostegno non soltanto per ridurre la dipendenza da cibo o alcool, ma anche per chi tende ad “attaccarsi” troppo al partner nelle relazioni sentimentali e continua a ricadere in sofferenze e delusioni a causa dell’eccessiva dipendenza sentimentale.

Il rimedio viene ricavato dalla Telopea mongaensis, una piccola pianta sempreverde diffusa nei terreni aridi dell’Australia meridionale. E’ interessante osservare come l’aspetto delle sue infiorescenze richiami simbolicamente l’azione rassicurante del rimedio. In primavera, infatti, sui suoi rami sottili dal fogliame di un bel verde brillante sbocciano splendidi fiori rossi, grandi e vistosi, ricchi di nettare profumato e dalla particolare forma di mano aperta, come per offrire un aiuto a chi teme di non farcela da solo e di non avere forza sufficiente per agire in modo autonomo e indipendente.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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