Maria Elisa Campanini
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Vertigini, quella paura di “perdere la testa”

Le vertigini, paura di cadere o voglia di volare? Questo verso, ormai usatissimo, di una famosa canzone di Jovanotti si presta molto bene a una riflessione sulle possibili cause psicosomatiche di un disturbo così comune e frequente.

 

Un episodio di vertigini è sempre un’esperienza angosciante. Tutto quello che ci circonda sembra improvvisamente girare attorno a noi, gli oggetti, i mobili, le persone, l’ambiente ruotano con un movimento oscillatorio che fa sentire instabili, senza più equilibrio, come se venisse a mancare la terra sotto i piedi, provocando una sensazione di disagio, stordimento, nausea e paura di cadere. La causa delle vertigini viene spesso attribuita a problemi di labirintite, di artrosi cervicale, oppure a sbalzi di pressione, disturbi circolatori o a patologie del sistema nervoso, ma in realtà sono molti i casi in cui non è possibile individuare cause organiche.

Se osserviamo la sintomatologia dal punto di vista simbolico, è come se la testa (cioè la parte “alta” del nostro corpo, il luogo dei pensieri, della vita mentale, della razionalità e della logica) fosse completamente “fuori controllo”, in preda al caos, in balia di un’energia “sovversiva”, trasgressiva, che rivoluziona tutti i punti di vista, le certezze, le previsioni e le aspettative. E’ il “mondo capovolto”, disorganizzato, che sfugge al controllo, butta per aria le regole, disubbidisce, provoca, si ribella a qualunque ordine, equilibrio, struttura e normalità. Sembra quasi il disperato tentativo della parte interiore più vitale, istintuale e passionale, di attirare l’attenzione su un bisogno fortissimo di libertà, una richiesta di modificare e scardinare ritmi monotoni e programmati che ingabbiano e soffocano la vita. In questo senso possiamo interpretare le vertigini come una lotta tra ragione e passione, mondo razionale e mondo emozionale, “paura di cadere e voglia di volare”.

I problemi di equilibrio si manifestano spesso in momenti di cambiamento (affettivi, professionali, ambientali) in cui ci si sente incapaci di gestire la propria vita e sembrano venir meno i punti di riferimento, le “radici”, la stabilità, le sicurezze e le abitudini consolidate; momenti in cui – realmente e metaforicamente – si vacilla, si ondeggia, si oscilla tra il vecchio e il nuovo, tra resistenza e flessibilità, incerti su cosa fare, dove andare, a chi appoggiarsi. La sensazione è quella di “girare in tondo” senza sapere che direzione prendere.

E allora la testa non ce la fa più a controllare gli impulsi, e con le vertigini tutto un mondo represso si agita, fa traballare l’impalcatura di certezze ed esplode in tutta la sua carica di vitalità creativa. E’ dunque indispensabile ascoltare queste richieste del corpo, riflettere sul perché il disturbo si è manifestato proprio in quel particolare momento della vita; cosa ci costringe a fare, a interrompere, o ad affrontare; quali modifiche comportamentali o cambiamenti esistenziali ci spinge a mettere in atto.

La floriterapia può avere un ruolo importante nell’acquisizione di una reale consapevolezza del disagio e nell’attivazione delle risorse personali per “spuntare le armi” al sintomo.

                                    Cherry Plum

Tra i fiori di Bach indispensabili nel trattamento delle vertigini (in sinergia con le altre cure necessarie), Scleranthus aiuta a ritrovare la stabilità fisica e psichica e a mantenere la rotta quando si oscilla tra dubbi e insicurezze; Cherry Plum porta invece armonia nel “caos” emozionale che rischia di esplodere in modo incontrollato e permette di gestire con equilibrio la giungla di impulsi che agitano e inquietano il mondo interiore. Rock Water è un rimedio essenziale per acquisire elasticità mentale e flessibilità, particolarmente indicato per chi tende a vivere la vita e le sue esperienze in modo troppo rigido e razionale, senza mai permettersi di lasciarsi andare e di “perdere la testa”.

Tra i fiori australiani, un rimedio fondamentale in caso di vertigini è costituito da Bush Fuchsia, essenza dall’azione elettiva per armonizzare le funzioni degli emisferi cerebrali (quello sinistro, preposto ai processi logici e razionali, e quello destro, che presiede ai processi intuitivi e creativi). Il rimedio è in grado di agire positivamente, e in modo veloce, sull’equilibrio psicofisico e di restituire all’intero organismo il giusto senso di “ancoraggio” e stabilità.

                               Bauhinia

Quando le vertigini sono espressione di resistenza ai cambiamenti, rifiuto del nuovo e rigido attaccamento alle abitudini di vita e di comportamento, Bauhinia permette di lasciarsi andare alle opportunità che l’esistenza ci offre ogni giorno, con apertura mentale, capacità di adattamento e fiducia di saper padroneggiare le situazioni nuove.

Questo rimedio “lavora” in ottima sinergia con Hibbertia, consigliato alle persone troppo cerebrali, razionali, rigidissime e controllate nelle proprie manifestazioni emotive ed affettive (al punto da apparire aride), facilmente disorientate e destabilizzate quando qualcosa non rientra nel loro controllo e fa vacillare il loro mondo di certezze. In questo caso, il rimedio facilita l’accettazione e il contatto con la propria parte istintuale, viva e dinamica, permettendo una migliore connessione tra “l’alto e il basso”.

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